Notizia shock!! Un padre uccide la figlia per essere stato distratto mentre giocava ad Assassin’s Creed 3.
Di notizie simili, dove alcune persone uccidono per dei video giochi sono sempre più frequenti. Quindi, non riguarda solo Assassin’s Creed 3, ma tanti altri video giochi. Ma c’è da chiedersi, un gioco può spingere a questo?
Beh, di fondo ci deve essere uno stato mentale instabile, dove una futilità come un video gioco porta a gesti estremi e cruenti.
Mark Sandland è il padre che ha ucciso la figlia per essere stato distratto mentre giocava ad Assassin’s Creed 3, ora è stato condannato per 8 anni, ma da scontare meta soltanto in prigione.
Le parole del giudice sono state le seguenti: “Frustrato per via del gioco e con le urla di Aimee-Rose, hai perso il temperamento e l’hai assalita, stringendole il torace e scuotendola violentemente. Anche se non riusciamo a capire dettagliatamente quello che hai fatto, le ferite sul corpo di Aimee-Rose parlano chiaro”.
Secondo Mark, ha avuto un attacco epilettico e per questo senza rendersi conto ha ucciso la figlia, ma da vari indizi non poteva uccidere la figlia a causa di un attacco epilettico e poco prima c’erano le prove che giocava ad Assassin’s Creed, ma l’aver chiamato la polizia per mostrare il corpo gli è valso uno sconto di pena, non vogliamo commentare sugli 8 anni a cui è stato condannato, anche se ci sembra e fin troppo clemente.
Ricapitolando, i video giochi possono portare a gesti estremi e violenti? Si, ma solo su menti deviate . Questa è il nostro pensiero.