Truffa su WhastApp: Milioni di dati rubati e abbonamenti a pagamento!

Catena su WhatsApp truffaldina non solo per i dati personali ma anche per sottoscrizione di abbonamenti costosi!

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Truffa-su-WhatsApp

Per truffare e raggirare un utente sul web, bisogna tenere conto di 2 cose fondamentali. La prima è creare un’esca molto allettante per la maggioranza degli utenti, mentre la seconda è assicurarsi che sia visibile a più persone possibili. Ed è per questo motivo che il social di messaggistica più diffuso su mobile viene spesso utilizzato per inviare messaggi truffa. Come? Grazie alle classiche catene.

In sostanza la truffa su WhastApp in questo caso riguardava un buono di 150€ sul sito Zara (l’esca). Ovviamente è tutto falso, ma il messaggio invitava l’utente a rispondere ad alcune banali domande per poter ricevere il buono sconto. Una volta che l’utente finisce di rispondere alle domande poste, viene invitato a condividere il messaggio a 10 suoi contatti per ricevere subito il buono! Ed ecco che la truffa diventa immediatamente virale!

Ovviamente una volta condiviso il messaggio il buono non viene recapitato, anzi all’utente ignaro viene detto che i coupon sono finiti e che se vuole avere dei buoni deve recarsi in una pagina. Questa pagina è composta da molto servizi a pagamento che spesso si attivano senza la volontà dell’utente.

Ed’ecco che con un semplice messaggio inviato su una piattaforma così tanta diffusa, crea molto guadagno e successo ai malfattori.  Di seguito riportiamo il comunicato dell’associazione dei Content Service Providers:

“Non siamo certo di fronte al primo caso di comunicazione ingannevole veicolata su web, instant messaging o social network che, catturata l’attenzione dell’ignaro utente, propone poi una pagina di sottoscrizione di servizi in abbonamento con addebito sul proprio conto telefonico. Fortunatamente, il flusso introdotto ad ottobre 2015, che prevede un doppio click di conferma in due diversi momenti da parte dell’utente per sottoscrivere un servizio, ha impedito il dilagare del fenomeno, limitandone fortemente l’impatto negativo. Ciononostante l’Associazione dei Content Service Providers si dissocia e condanna fortemente queste pratiche scorrette nei confronti dei consumatori, avendo tra i suoi obiettivi quello di incentivare un utilizzo sicuro e consapevole dei servizi a valore aggiunto. Tutti gli Associati si impegnano costantemente a favorire la piena trasparenza delle campagne promozionali e dei flussi di comunicazione nei confronti degli utenti, fornendo informazioni chiare riguardanti il provider, i contenuti del servizio, i prezzi degli abbonamenti, l’addebito su conto telefonico e le modalità di attivazione/disattivazione. Auspichiamo che tutti i soggetti della filiera di questo mercato si adeguino e svolgano la propria attività nel rispetto di tali regole verso i consumatori e proseguiremo con tutti gli accertamenti per far sì che queste promozioni ingannevoli non vengano più tollerate.”

Ricordatevi sempre che la prima sicurezza dei vostri dati, dei vostri soldi, del vostro dispositivo siete voi! Non fatevi ingannare da pubblicità troppo belle per essere vere e sopratutto ricordate che su WhastApp non girano contest di questo genere.