Stop alla produzione dei Samsung Note 7. Tale notizia trapela da una fonte anonima proveniente da uno dei tanti fornitori dell’azienda Coreana. Poco dopo tale indiscrezione Samsung annuncia di aver intenzione di «aggiustare i volumi di produzione» del prodotto per «migliorare il controllo di qualità e permettere indagini approfondite alla luce delle recenti esplosioni degli apparecchi».
Troppi gli episodi avvenuti a questo modello di smartphone. L’ultimo in ordine di tempo è successo su un volo della Southwest Airlines. Il proprietario del telefono, si è accorto che il suo device, che aveva in tasca, emetteva fumo. Gettatolo sul pavimento, ha bruciato anche la moquette del velivolo. Si trattava di un dispositivo “sostitutivo”, doveva quindi essere “sicuro”.
Gli apparecchi sostitutivi a detta di At&T USA, e la tedesca T-Mobile, presentavano gli stessi difetti, ovvero una batteria che, se ricaricata, si surriscaldava fino a esplodere.
Questa vicenda, dell’ultimo top di gamma Samsung, potrebbe costare alla società fino a due miliardi di dollari. Nonché ricadute in termini di immagine. Il primo effetto negativo si vede in Borsa: il titolo ha perso il 6% sulla piazza di Seul. Intanto, l’Amministrazione dell’aviazione federale (Faa) americana consiglia chi vola di non accendere o ricaricare i dispositivi a bordo degli aerei e di non stivarli in alcun bagaglio.
Samsung provvederà in termini brevi, o assisteremo a un vero flop? Staremo a vedere.
[wp_search_xml_price_bars keywords=”Galaxy S7″]