[Recensione] PS Vita

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Recensione-PS-Vita

La PS3 diventa portatile, in questo consiste questa piccola ma potente console portable chiamata PS VITA.

Hardware

  • processore: ARM Cortex-A9 core (4 core)
  • Memoria RAM 512 Mb e VRAM 128 MB
  • GPU: SGX543MP4 +
  • dimensioni approssimative 182,0 x 18,6 x 83,5 mm
  • schermo da 5 pollici con risoluzione 960×544 pixel, touchscreen capacitivo, 16 milioni di colori e OLED
  • doppia fotocamera frontale e posteriore
  • altoparlanti stereo + microfono incorporato
  • giroscopio e accelerometro a tre assi
  • GPS, Wifi, bluetooth 2.1
  • slot per memory card, Sim (versione 3G), USB, ingresso Jack per cuffie
  • audio supportato: MP3 MPEG-1 / 2 Audio Layer 3, MP4 (MPEG-4 AAC), WAVE
  • video supportati: MPEG-4 Simple Profile (AAC), H.264/MPEG-4 AVC High/Main/Baseline Profile (AAC)
  • immagini supportate: JPEG (Exif 2.2.1), TIFF, BMP, GIF, PNG

Caratteristiche

Sony PlayStation Vita riprende ancora la forma di base e il layout del vecchio modello, dotandolo di un ampio display widescreen, una croce direzionale a sinistra, pulsanti frontali a destra e uno stick analogico su entrambi i lati. Il piccolo pulsante di accensione con il logo PlayStation si trova in basso a sinistra, sotto l’analogico sinistro. Nella parte inferiore, è presente anche una presa per gli auricolari, la porta proprietaria per l’alimentazione, la connessione USB e un piccolo microfono. Nella parte superiore, trovano posto due sportelli per consentire l’inserimento delle cartucce di gioco, più piccole e comode dei supporti ottici UMD.

A livello audio, PlayStation Vita presenta due altoparlanti situati al lato di ogni stick analogico. Pur dimostrando una discreta qualità sonora, non riescono a convincere durante le sessioni d’utilizzo fuori casa. Quindi, come per qualsiasi altro sistema portatile, è consigliabile usare un bel paio di auricolari o, ancora meglio, di cuffie.

A causa del display leggermente più grande (da 4,3″ a 5″), tutta la console ha assunto una dimensione complessiva leggermente superiore, fatta eccezione per l’altezza, che rimane ancora fissa a 18,6 mm come la PSP.

Il materiale utilizzato è ancora principalmente plastica, il che rende il sistema estremamente leggero nonostante le generose dimensioni: solo 260 grammi. La leggerezza non influisce però sulla robustezza della console, che si dimostra solida come una roccia anche sotto forti pressioni tattili e  manuali. Tuttavia lo schermo è molto delicato e sarebbe opportuno orientarsi al’acquisto di una custodia. La sensazione è che la PSVita ricordi molto più da vicino la struttura massiccia del primo modello PSP 1000, anziché quella più leggera e delicata di PSP 2000 e3000.

Riguardo le specifiche tecniche, Sony ha dichiarato che la batteria della PSVita durerà circa 4,30 ore, anche sotto intenso utilizzo. Effettivamente, la PlayStation Vita riesce a garantire un’autonomia di circa 5 ore, senza considerare il vantaggioso risparmio energetico consentito da un utilizzo coerente dello stand-by. È anche vero, però, che con certe applicazioni particolarmente pesanti come il videogioco Uncharted, la batteria della console sembra faticare maggiormente. La ricarica, possibile sia con il caricatore AC incluso sia tramite la connessione USB, dura circa 2,40 ore.

Una delle questioni più controverse e contestate dai fan è stato il problema memorie. A differenza della precedente PSP, PSVita, per archiviare dati, necessita di schede di memoria proprietarie. Visto che il digital delivery sarà l’imperativo, difficilmente si potrà fare a meno di questo accessorio, ma anche solo per registrare i salvataggi, memorizzare patch o contenuti scaricabili di varia natura. Un acquisto imprescindibile che graverà sensibilmente sulle tasche degli utenti. Ne esistono diverse versioni, a seconda della capacità: € 20,99 da 4 GB, € 35,99 da 8GB e € 50,49 da 16 GB. La scheda di memoria da 32 GB non sarà disponibile al lancio europeo, ma il prezzo in America è stato fissato a $ 119.99 e probabilmente, in Italia, non si allontanerà molto dai 100 euro.

Display e videocamera

Display: 5 pollici, risoluzione 960×544 e pannello Super AMOLED Plus targato Samsung. PSVita in mano, lo schermo si comporta in maniera eccelsa, mantenendo una luminosità e un contrasto sempre ottimo, anche con le inclinazioni più improbabili. Rimane ancora irrisolto il problema dell’esposizione diretta alla luce solare, condizione nella quale le vecchie PSP faticavano a mantenere una sufficiente nitidezza e dove anche la nuova arrivata non riesce a garantire una visibilità sempre godibile.

PlayStation Vita ha due videocamere, una anteriore e una posteriore. Alla stregua del Nintendo 3DS, la console Sony è in grado di catturare immagini a una risoluzione di 640×480, ma con una qualità leggermente superiore alla concorrente di Kyoto. Grazie al’aggiornamento 1,6 è, inoltre, possibile catturare filmati MP4 con un bitrate da 1,5 Mbps, una risoluzione a 640×480 e supporto audio a 128 Kbps AAC. Non è di certo la qualità HD, ma costituisce, comunque, una funzionalità che in un dispositivo mobile moderno non poteva mancare.

La videocamera posteriore ha un obiettivo a focale fissa, dunque, come succede per le macchine fotografiche, riesce a percepire in maniera migliore le scene con scarsa luminosità , non concedendo però alcuna possibilità di zoom. Le immagini hanno un formato di 4:3, ma è possibile adattare l’aspect ratio alla dimensione del display semplicemente premendo il tasto quadrato. Gli amanti degli scatti a raffica non avranno vita facile con PsVita, visto che a ogni foto la console impiega circa cinque secondi per acquisire e salvare la foto nella memoria; durante quel lasso temporale non è possibile scattare altre foto.

La videocamera anteriore è posizionata a pochi millimetri di distanza dai pulsanti frontali sulla destra, il che non permette al “fotografo” di eseguire un autoscatto con facilità mantenendo la console in posizione centrale, ma sarà necessario giocare un po’ con la prospettiva.

Sistema di controllo

PSVita è un insieme di tutte le vecchie e nuove tecnologie di controllo presenti attualmente nel’ecosistema video-ludico. Touchscreen anteriore e posteriore, doppio analogico, croce direzionale, due trigger superiori e i soliti quattro tasti posizionati a rombo. La quantità non manca, ma non sempre quantità fa rima con qualità e comodità. Fortunatamente, in questo caso, sì.

La prima modifica di rilievo che salta subito al’occhio rispetto alla vecchia PSP, oltre al’aggiunta dei controlli touchscreen, è la diminuzione delle dimensioni del D-pad e dei tasti frontali. Un espediente che si è rivelato probabilmente inevitabile per permettere l’aggiunta del doppio stick analogico sottostante, senza per forza incrementare ulteriormente la già generosa superficie della console.

Tutto sommato, i tasti più piccoli della PlayStation Vita non intaccano l’esperienza e il feeling con i controlli si rivela subito comodo, restituendo un’ottima precisione. Lo stick dei due analogici ora ruota attorno a un perno centrale fisso, emulando l’impostazione di un comune gamepad da console casalinga e risultando decisamente più efficace e naturale rispetto allo stick “slittante” della PSP.

I due tasti dorsali sono perfettamente funzionali e interagiscono in modo sinergico con i due analogici, soprattutto nelle esperienze action, come appunto in Uncharted. Il D-pad collega le quattro direzioni, discostandosi dal sistema a quattro pulsanti separati, come sul gamepad ufficiale PlayStation o sulle precedenti console portatili.

Il pulsante Home (situato in basso a sinistra) si illumina di arancione quando la console è in carica e di blu/viola quando sono in ricezione avvisi o notifiche. Premendo il pulsante, si ha accesso al menu iniziale, mentre tenendolo premuto più a lungo si accede a un pannello di controllo nel quale è possibile regolare le impostazioni di luminosità display, volume e microfono.

Per quanto riguarda i controlli su schermo, PlayStation Vita dispone di un display moultitouch screen capacitivo  di ottima qualità. Anche se la plastica di cui è fatto lo schermo non è liscia al tatto come il vetro di altri dispositivi portatili, la sensibilità è comunque garantita e offre un’esperienza tattile precisa e sempre reattiva.

Il controllo sicuramente più atipico è il touch screen posteriore, che presenta le medesime dimensioni di quello anteriore e permette un supplementare controllo tattile, senza però andare a coprire ulteriormente lo schermo con le dita. Ovviamente, l’utilizzo dei due sistemi touch potrà avvenire anche in contemporanea e, dunque, i possibili impieghi a livello video-ludico potrebbero essere moltissimi.

A chiudere il cerchio sono i sensori di movimento come il giroscopio, l’accelerometro e la bussola digitale, che forniscono la stessa esperienza di controllo del gamepad Sixaxis per PlayStation 3.

Molto interessante è la funzionalità multitasking di PsVita, che permette l’utilizzo in parallelo di più applicazioni. Grazie a questa funzionalità, è possibile mettere in stand-by fino a sei giochi e, nel frattempo, utilizzare la console per altri scopi. Tuttavia, sono presenti alcune restrizioni che richiedono l’abbandono delle sessioni in-game, ad esempio, se si vuole utilizzare il browser per navigare sul Web. Un multitasking con riserve, dunque. Auspichiamo che Sony rilasci un aggiornamento per garantire una maggiore elasticità di gestione.

Gestione contenuti e lettori multimediale

Collegando via USB la PSVita a Playstation 3 o al PC sarà possibile copiare tutti i contenuti e, grazie al nuovo firmware 1.6, questo potrà essere eseguito anche con computer Macintosh, correggendo un problema che al lancio giapponese generò parecchie polemiche. Eseguire questi passaggi di dati è possibile solamente tramite il cavo proprietario Sony, sarebbe stato quindi interessante aggiungere un’opzione di sincronizzazione con dispositivi esterni via wireless.

La riproduzione di contenuti multimediali attraverso Vita viene gestita da due lettori molto funzionali. Per quanto concerne i video, siamo stati molto colpiti, ancora una volta, dalla qualità dimostrata dal display. Il player musicale funziona in modo molto semplice è può essere eseguito anche in background con altre applicazioni, compresi i videogiochi. Anche in questo senso, è stato fatto un bel passo avanti rispetto alla vecchia PSP.

Il supporto dei formati musicali non è completissimo e il Music Player riconosce solamente MP3, MP4 e WAV. Anche il Video Player non eccelle in quanto a riconoscimento multimediale, rifiutando praticamente tutti i formati fatta eccezione per MP4. Se volete visionare qualche film avrete dunque bisogno di convertire i vostri file con un codec H.264 e una risoluzione massima da 720p. Ovviamente, sarà possibile acquistare o noleggiare video direttamente dal PlayStation Store, senza quindi modificare nessun formato video.

Ecco dei video che illustrano questa meravigliosa console: