I giochi free to play, sono nati per dare una scossa al mercato video ludico, per dare, secondo i produttori video ludici, la possibilità a tutti di giocare perché sono gratis, e il loro guadagno starebbe nelle pubblicità e in qualche chicca che il gioco può dare come extra.
I problemi però riscontrati sono molti. Ed alcuni ne avevamo già accennati.
Primo problema principale è la qualità dei giochi, che a causa di pochi profitti la qualità del gioco è scadente, sia nella originalità, game-play che nella cura grafica. Altro aspetto che fa decadere l’attrattiva a questi giochi, e che spesso e volentieri, le feature a pagamento inserite nel gioco, sono dei potenziamenti che sbilanciano pesantemente i risultati di una sfida. Quindi chi ha sborsato 20€ per una feature ( vi assicuro che si spende anche molto di più), in una partita multi-player sarà sicuramente avvantaggiato rispetto all’avversario che non ha comprato nessuna feature, e quindi appunto sfrutta solo ciò che il gioco gli da gratuitamente.
A causa di queste problematiche, questi giochi non sono giocati oltre un giorno da ben il 66% dei giocatori. Possiamo ben dedurre che se il 66% lascia il gioco dopo un giorno, la stima si alza di molto se andiamo a calcolare chi gioca per una settimana e poi lascia. Chi spende nelle feature dei giochi free to play, si abbassa al 2,2%. Praticamente quasi tutti gli utenti video-giocatori non hanno accettato questa politica, dove giustamente, in un era che la tecnologia fa passi da giganti, vogliono più qualità e non una regressione nel mondo video ludico.
Anche noi di TecnoUser non accettiamo questa politica video-ludica, dove l’arte, il design, le idee, l’amore dei video giochi deve essere al primo posto per creare un intrattenimento video-ludico, e non un modo soft e senza particolare impegno per guadagnare.
Un saluto dallo Staff. di
TecnoUser