Dopo aver annunciato nel corso dei mesi passati, l’intenzione di abbandonare l’utilizzo di prodotti Microsoft sui PC pubblici, la Russia passa all’azione e si prepara a dire addio a Windows, Outlook, Office e tutti i programmi sviluppati e creati dal colosso americano.
Sono stati stanziati per l’avvio di questo progetto 40 milioni di rubli, pari a 625 mila dollari, ed è solo il primo tassello di un piano molto più ampio, come sottolineato dal responsabile del dipartimento Tecnologie dell’informazione del governo di Mosca, Artem Ermolaev che ha dichiarato quanto segue:
“Ogni tipo di sostegno al settore IT (Information Technology) è un investimento nell’economia del Paese. Oggi la sostituzione delle importazioni con prodotti locali è una necessità: dal momento che le compagnie occidentali, constatiamo, sono costrette a mettere in pratica le sanzioni per ragioni politiche, a danno dei propri interessi commerciali”.
Lo stesso concetto è stato ribadito anche da ministro russo delle Comunicazioni e dei Mass Media Nikolaj Nikiforov, che ha dichiarato:
“Vogliamo che il denaro dei contribuenti e delle compagnie di Stato venga speso prima di tutto sul software locale”.
Lo sviluppo e la realizzazione del progetto è stato affidato all’operatore statale Rostelecom, mentre la compagnia New Cloud Technologies si occuperà della creazione del nuovo software che andrà a sostituire i prodotti Microsoft. Il progetto è già partito a Mosca, dove tutti i programmi per la gestione della posta elettronica, quali Outlook ed Exchange Server sono stati sostituiti da software nazionale, ed a breve toccherà la stessa sorte anche a Windows e alla suite Office.
Dopo la Cina, anche la Russia decide di abbandonare l’utilizzo del software Microsoft, ed anche se in passato si è vociferato sull’intenzione di utilizzare software basato su Android o su GNU Linux, al momento non si hanno notizie su quale sarà il sistema operativo che andrà a sostituire Windows.
In ogni caso questa mossa farà restare sul territorio russo circa 20 milioni di rubli, ovvero 295 milioni di dollari, somma che fino allo scorso anno la Russia ha speso per l’acquisto di software straniero.