Ruzzle compie 5 anni, ma che fine ha fatto questo fantastico gioco?

Ruzzle, il famosissimo gioco per quasi ogni piattaforma, compie 5 anni, ma che fine ha fatto questa app così famosa in passato?

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Chi di noi non ha mai giocato a Ruzzle? ebbene succedeva esattamente 5 anni fa e si trattò di un periodo in cui non si parlava di altro, e nessuno poteva immaginare un passatempo migliore. Oggi però sembra in pratica scomparso dalla circolazione, anche se è probabile che ancora ci siano degli appassionati dell’ultima ora intenti a comporre parole sul proprio smartphone.

Ruzzle fù Lanciato nel marzo 2012 dal’allora sconosciuta casa svedese Mag Interactive, Ruzzle è un gioco che prende ispirazione dal classico Scarabeo, con un meccanismo lievemente differente: è necessario comporre il maggior numero possibile di parole su una griglia di nove lettere, battendo il risultato raggiunto dall’avversario trovato online o fra i propri contatti. Rilasciato dapprima in un mercato ristretto Svezia, Danimarca, Norvegia e Olanda dopo l’estate il fenomeno è poi esploso a livello mondiale.

E neppure i suoi creatori sanno bene spiegarsi com’è stato possibile raggiungere un pubblico così esteso: “Ci rendevamo conto che creasse parecchia dipendenza, come avevamo visto coi beta tester”, aveva detto uno degli ideatori, Daniel Hasselberg, “ma non potevamo prevedere la sua viralità”. In molti sostengono che una chiave determinante del successo sia stata, in effetti, l’integrazione con i social network e in particolare Twitter, anch’esso all’epoca al suo apice, dove si potevano condividere risultati e lanciare sfide.

L’app come sappiamo rimase per mesi in cima alle classifiche delle più scaricate negli store Apple e Google, soprattutto sul mercato americano. Nel Regno Unito, secondo il Daily Mail, una coppia di origini norvegesi si è sposata dopo aver chattato per mesi in seguito alle loro partite a Ruzzle. Anche in Italia questo fenomeno spopolò, infatti fiorivano le gallery di vip intenti a giocarci, mentre Gerry Scotti addirittura voleva trasporre la app in un gameshow da proporre nel preserale di Canale5.

E ad oggi come notiamo, questo fantastico gioco così tanto amato da ogni generazione, sembra essere in pratica scomparso nel nulla, seppur una piccolissima fetta di utenti ancora gioca, la verità, è che l’attenzione è ormai scemata. 

Ruzzle è stato per il 2013 quello che il Sudoku è stato per il 2005, anche se allora si trattava di un fenomeno più analogico: una mania globale e virale, trainata dai download stratosferici e cavalcata dai media, che si è ben presto sgonfiata. Testimonianza di un mercato videoludico mobile che fatica sempre più a trovare successi durevoli nel tempo.